POLITICHE PUBBLICHE | Retrospettiva della sessione autunnale 2025
Nelle ultime tre settimane il Consiglio nazionale e quello degli Stati hanno discusso molti oggetti. Dedicate cinque minuti alla nostra rassegna delle ultime novità dal Palazzo federale.
Per una volta una questione interna
Mentre nell’introduzione commentiamo solitamente una particolarità della sessione, questa volta la dedichiamo a un’informazione che ci riguarda direttamente: Tschoff Löw, responsabile Politiche pubbliche, andrà in pensione a fine ottobre. Daniel Höchli, direttore di ARTISET, commenta: «Con Tschoff ci lascia uno specialista estremamente competente, abile ed arguto anche sul piano politico. Radicato nella politica in favore delle persone in situazione di handicap, dopo la fondazione di ARTISET ha sviluppato con grande successo il settore Politica e si è dedicato a nuovi temi. Un esempio è la sua partecipazione alla direzione della campagna per la votazione popolare sull’EFAS. Oltre ad essere un acuto analista, Tschoff si distingue anche per il suo uso virtuoso della lingua tedesca. Mancherà a tutti noi, a me personalmente soprattutto come stimolante sparring partner su temi politici e sociali. A nome di ARTISET gli esprimo i nostri migliori auguri per la prossima fase della sua vita».
23.4344 Mo. CSSS-N «Le persone ammesse in case per anziani o case di cura devono poter mantenere il loro domicilio»
La mozione chiede un adeguamento legislativo affinché le persone anziane possano mantenere il proprio domicilio nel Comune di origine anche se sono ammesse in una casa di cura al di fuori del luogo di residenza. Oggi sono talvolta costrette a trasferire il proprio domicilio, con svantaggi in termini di autodeterminazione, radicamento sociale e parità di trattamento fiscale. Il Consiglio nazionale ha già approvato la mozione nella primavera 2024. Tuttavia, la commissione incaricata dell’esame preliminare del Consiglio degli Stati si è opposta e, come il Consiglio federale, ha raccomandato di respingere la mozione. È positivo che il Consiglio degli Stati non abbia seguito la sua commissione e abbia invece approvato la mozione. Non si è lasciato sviare da un’argomentazione giuridico-formale, ma ha deciso di attribuire maggiore importanza alla realtà di vita delle persone anziane e dei loro familiari. Magari capitasse più spesso.
22.4505 Mo. Müller-Altermatt «Migliorare i dati sull’attuazione dei diritti dei minori»
Finora la Svizzera non è riuscita a raccogliere dati uniformi: ciascun Cantone elabora un proprio quadro della situazione per il proprio territorio. Questa frammentazione rende molto più difficile lo sviluppo di misure adeguate per l’attuazione dei diritti dei minori. Tanto più che la necessità di intervento non è effettivamente messa in discussione. Ciononostante, su raccomandazione del Consiglio federale, nella sessione estiva il Consiglio degli Stati aveva insistito affinché la mozione venisse trasformata in un mero mandato d’esame. La commissione preparatoria del Consiglio nazionale non ha apprezzato questa svolta e insiste affinché venga mantenuta la precedente decisione del Consiglio nazionale di accettare la mozione senza mandato d’esame. Dal punto di vista di ARTISET e YOUVITA, un mandato d’esame comporterebbe solo un inutile ritardo nel miglioramento della situazione dei dati nell’ambito dei diritti dei minori. Il Consiglio nazionale ha seguito la sua commissione e ha insistito affinché l’armonizzazione dei dati richiesta nella mozione fosse avviata immediatamente
25.026 OCF «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)». Iniziativa popolare
Il Consiglio nazionale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare senza controproposta. Nel dibattito è stato sottolineato che l’iniziativa rischia di aggravare ulteriormente la grave carenza di personale e di lavoratori qualificati a causa della minaccia di recesso dall’Accordo sulla libera circolazione con l’UE. Per ARTISET è indubbio che l’attuazione dell’iniziativa aggraverebbe ulteriormente la carenza di personale e di lavoratori qualificati nel settore sociosanitario, compromettendo così la qualità e la garanzia delle prestazioni per persone bisognose di assistenza. Con l’approvazione dell’iniziativa si rischiano tempi di attesa più lunghi, una riduzione dei servizi e un calo della qualità dell’assistenza. ARTISET accoglie con favore il chiaro voto del Consiglio nazionale. Ora la palla passa al Consiglio degli Stati.
24.4039 Mo. Kutter «Maggiori incentivi per un ambiente di lavoro inclusivo»
24.4618 Mo. Roduit «Eliminare gli incentivi negativi dell’AI rispetto al lavoro e sfruttare il potenziale di reinserimento professionale»
25.3007 Mo. CSSS-N «Maggiore sostegno alle persone con disabilità sul posto di lavoro nei casi di rigore»
Il Parlamento ha dibattuto tre iniziative volte a migliorare la ricerca di lavoro per le persone con disabilità. Fortunatamente le Camere hanno approvato due progetti. La mozione Kutter intende sostenere i datori di lavoro con incentivi fiscali affinché assumano persone con disabilità. La mozione Roduit garantisce alle persone con disabilità che decidono di affacciarsi sul mercato del lavoro generale la certezza che il loro grado di invalidità sarà riesaminato solo dopo un periodo di carenza di tre anni in caso di incapacità al lavoro. La prima mozione passa ora al Consiglio degli Stati. La seconda è stata deferita al Consiglio federale per l’attuazione.
Era immaginabile che la mozione della Commissione della sicurezza sociale del Consiglio nazionale, che prevedeva che le persone con disabilità potessero ricevere un sostegno aggiuntivo nei casi di rigore tramite prestazioni di servizio di terzi, ad esempio interpreti della lingua dei segni, servizi di lettura ad alta voce o trasporti, avesse un margine risicato. Con un pareggio di 22 voti a 22, la decisione è stata presa dal presidente del Consiglio degli Stati. Purtroppo, nella direzione sbagliata, ma almeno due dei tre piccoli ma importanti tasselli per la creazione di un mercato del lavoro più inclusivo hanno superato un ostacolo.
24.4266 Mo. CIP-N «Diritti politici per le persone con disabilità»
Finalmente. Siamo tentati di dire che chi la dura la vince. Ma è presto per cantere vittoria: prima il Consiglio federale deve escogitare una formulazione adeguata, poi il Parlamento deve discuterla e infine l’elettorato deve pronunciarsi in merito, trattandosi di una modifica costituzionale. La proposta della Commissione delle istituzioni politiche è tanto semplice quanto chiara; quindi, a nostro avviso non è necessaria un’analisi approfondita, o forse sì?
Nuovo art. 136 cpv. 1 della Costituzione federale: «1 I diritti politici in materia federale spettano a tutte le persone di cittadinanza svizzera che hanno compiuto il diciottesimo anno d’età, purché non siano interdette per infermità o debolezza mentali. Tutte hanno gli stessi diritti e doveri politici».
25.3944 Mo. CAG-S «Regolamentazione quadro applicabile al suicidio assistito»
25.3945 Mo. CAG-S «Maggiore chiarezza nell’ambito dell’assistenza al suicidio attraverso un monitoraggio»
In primavera, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati aveva invitato diverse organizzazioni, tra cui CURAVIVA, a un’audizione sulla situazione attuale del suicidio assistito. Dalle discussioni che ne sono seguite sono scaturite le suddette mozioni. Il motivo è che il suicidio assistito è disciplinato esclusivamente dall’art. 115 CP. Con l’aumento del numero di suicidi assistiti e degli eventi legati alla capsula per il suicidio «Sarco», sono state avanzate richieste di una regolamentazione quadro e di una migliore base di dati. Tuttavia, la mozione per la creazione di una regolamentazione quadro non ha avuto alcuna chance in seno al Consiglio. La motivazione è che ormai si è affermata una prassi funzionante. Inoltre, alcuni consiglieri agli Stati si sono dimostrati poco motivati a occuparsi dell’argomento, poiché il Consiglio federale aveva presentato una proposta già nel 2011. Tuttavia, per non fare la parte del guastafeste, il Consiglio ha optato per un buon compromesso elvetico: no alla mozione per una regolamentazione quadro, sì alla mozione per un monitoraggio.
24.077 OCF «Codice civile svizzero (Educazione non violenta). Modifica»
Il Consiglio nazionale si era già espresso chiaramente a favore dell’integrazione dell’educazione non violenta. Ora è stato seguito dal Consiglio degli Stati, altrettanto nettamente con 33 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astensioni. Solo una proposta di minoranza, che voleva vietare qualsiasi ricorso alla violenza anche da parte di altre persone aventi diritto all’autorità parentale e alla custodia, è stata discussa in modo controverso. Come il Consiglio nazionale in precedenza, ora anche il Consiglio degli Stati è giunto alla conclusione che queste persone rientrano implicitamente nel divieto di esercitare la violenza. Il principio dell’educazione non violenta sarà ora sancito inequivocabilmente nella legge. Deve fungere da modello, senza che ne derivi un diritto perseguibile in sede giudiziaria. L’educazione dei bambini resterà una questione privata, ma non gli atti di violenza commessi nei loro confronti. Inoltre, i Cantoni devono garantire che genitori e figli possano rivolgersi, insieme o singolarmente, a centri di consulenza in caso di difficoltà. ARTISET e YOUVITA hanno sempre sostenuto espressamente l’integrazione di legge.
21.403 Iv. Pa. CSEC-N «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna»
24.058 Iniziativa popolare «Per una custodia di bambini complementare alla famiglia che sia di qualità e a prezzi abbordabili per tutti (Iniziativa sugli asili nido)»
Il Consiglio degli Stati ha deciso che gli accordi di programma tra Confederazione e Cantoni rientrano nella proposta di legge. Gli accordi devono consentire rapidi miglioramenti (es. nella creazione di posti per la custodia o nella considerazione delle esigenze dei genitori), in modo flessibile e mirato. Tuttavia, per quanto riguarda l’accordo sulla promozione dello sviluppo della qualità, la maggioranza del Consiglio ha ritenuto che la questione fosse di competenza dei Cantoni. YOUVITA si è espressa a favore della promozione della qualità a livello federale, finora purtroppo senza successo. Questo punto sarà tuttavia ulteriormente discusso nella sessione invernale nell’ambito dell’eliminazione delle divergenze tra il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale.
In considerazione dell’obiettivo di una maggiore mobilitazione della forza lavoro, il Consiglio degli Stati ha inoltre ritenuto opportuno che entrambi i genitori debbano esercitare un’attività lucrativa per poter richiedere l’assegno di custodia. Si tratta di un nuovo punto che i datori di lavoro sostengono senza incontrare grande resistenza. Il Consiglio degli Stati ha inoltre stabilito che l’assegno di custodia per i figli con disabilità deve corrispondere al massimo al doppio dell’assegno ordinario e non al triplo, come era stato invece proposto dal Consiglio nazionale. Inoltre, anche i frontalieri devono poter beneficiare dell’assegno di custodia, ma solo se tale custodia avviene in Svizzera.
Il Consiglio degli Stati si è inoltre occupato dell’Iniziativa sugli asili nido. Sia la commissione incaricata dell’esame preliminare che il Consiglio federale avevano raccomandato di respingere l’iniziativa popolare e presentato la suddetta iniziativa parlamentare per il sostegno della custodia di bambini complementare alla famiglia come controproposta indiretta all’Iniziativa sugli asili nido. Per ARTISET e YOUVITA, l’iniziativa parlamentare è formulata sotto diversi aspetti in modo più chiaro rispetto all’Iniziativa sugli asili nido e dovrebbe quindi essere trattata in via prioritaria.
24.4081 Mo. Rieder «Reati sessuali. Prevenire le recidive»
Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato una protezione aggiuntiva contro i reati sessuali commessi su minori e persone vulnerabili: in futuro, le pene e le misure pronunciate dai tribunali, come i divieti di esercitare un’attività, di avere contatti e di accedere ad aree determinate, dovranno figurare in un estratto specifico del casellario giudiziale già prima dell’entrata in vigore della relativa sentenza. Oggi la condanna è visibile solo quando la decisione giudiziaria è passata in giudicato. Tuttavia, a causa del sovraccarico di molti tribunali, spesso passano anni prima della condanna definitiva. Secondo l’autore della mozione, se una persona perde il posto di lavoro dopo un’aggressione, un nuovo potenziale datore di lavoro deve avere la possibilità di informarsi sul rischio già prima dell’entrata in vigore della condanna. Il Consiglio federale e una minoranza della commissione d’esame preliminare si erano opposti alla mozione, con l’obiezione che questa non tenesse sufficientemente conto della presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva. La maggioranza del Parlamento ha tuttavia attribuito maggiore importanza alla sofferenza e alle conseguenze psichiche per le vittime.
23.4191 Mo. Funiciello «Piani di protezione per prevenire gli abusi in organizzazioni che lavorano con bambini e giovani» (così come mozioni simili 23.4192, 23.4193, 23.4194, 23.4195, 23.4196)
Gli abusi nei confronti di persone vulnerabili devono essere puniti senza ombra di dubbio. Considerate le gravi conseguenze psichiche causate dalle sofferenze inflitte, è tuttavia opportuno affrontare il pericolo già con misure preventive. ARTISET e YOUVITA accolgono con favore le mozioni di uguale tenore presentate da sei partiti.
Nell’autunno 2024 il Consiglio nazionale aveva approvato le mozioni. Nella sessione estiva 2025, tuttavia, il Consiglio degli Stati ha modificato il testo delle mozioni: il Consiglio federale deve innanzitutto verificare se l’attuazione delle mozioni è conciliabile con le competenze cantonali nel settore dell’infanzia e della gioventù. Inoltre, deve tenere conto anche dei lavori in corso. Il Consiglio nazionale ha quindi dovuto nuovamente deliberare sulla questione. Purtroppo ha seguito la linea del Consiglio degli Stati e ha approvato un mandato d’esame. Non ci è chiaro cosa il Parlamento speri di ottenere in termini di maggiore chiarezza sulla necessità di verificare strategie e alternative promettenti.
25.3534 Po. CSSS-N «Garanzia del fabbisogno vitale per i beneficiari di rendite AI: per una soluzione mirata»
Circa 255’000 persone percepiscono una rendita AI. L’importo medio ammonta a CHF 1’500 al mese. Non sorprende quindi che oltre la metà di tutti i beneficiari di rendite AI dipenda da prestazioni complementari per garantire il proprio sostentamento. Di contro, solo il 12,5% di tutti i beneficiari di rendite AVS ha usufruito delle prestazioni complementari. Questa quota relativamente bassa è dovuta al fatto che i pensionati possono attingere, oltre che all’AVS, anche agli averi della previdenza professionale o ai risparmi, possibilità solitamente preclusa ai beneficiari di rendite AI. L’elettorato ha approvato la tredicesima mensilità AVS, ma in seguito il Parlamento non ha voluto saperne di una tredicesima mensilità AI. Il presente postulato pone pertanto la legittima questione di quali misure possano garantire in modo più duraturo il sostentamento delle persone beneficiarie di rendite AI. Il Consiglio nazionale dimostra lungimiranza e ha incaricato il Consiglio federale di esaminare la questione.
25.3713 Mo. Müller Damian «Misure per estinguere il debito dell’AI nei confronti dell’AVS»
Mentre il Consiglio nazionale dibatteva su un postulato relativo alla verifica di possibili misure volte a migliorare la garanzia del sostentamento delle persone beneficiarie di rendite AI, il Consiglio degli Stati affrontava la difficile situazione dell’AI da una prospettiva completamente diversa: com’è possibile ripagare il debito dell’AI nei confronti dell’AVS, pari a 10 miliardi di franchi, entro il 2045? E questo principalmente intervenendo sulle spese? – Qui non si trattava di un mandato d’esame, bensì di un mandato legislativo al Consiglio federale. Non dimentichiamo che l’AI non è in grado di coprire le spese annuali, figuriamoci di rimborsare il debito all’AVS, pertanto è più opportuno discutere di un finanziamento supplementare che di una riduzione delle prestazioni dell’istituto sociale. Ma siamo ben lungi da tutto ciò. Con l’approvazione della mozione, il Consiglio degli Stati ha incaricato il Consiglio federale di avviare un rigoroso programma di risparmio per l’AI («Le misure proposte dovranno riguardare prevalentemente le uscite.»). Spetta ora al Consiglio nazionale adottare misure correttive.
P.S. Il rimborso dei debiti dell’AI nei confronti dell’AVS è considerato urgente anche perché sono necessari fondi per il finanziamento della tredicesima mensilità AVS, ma non di una tredicesima mensilità AI. Questo ci riporta al punto di partenza e alla legittima questione della garanzia del sostentamento delle persone beneficiarie di rendite AI del postulato summenzionato.
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