17.03.2023

POLITICHE PUBBLICHE | Retrospettiva sessione primaverile 2023

Nelle ultime tre settimane il Consiglio nazionale e quello degli Stati hanno discusso molti oggetti. Dedicate cinque minuti alla nostra rassegna delle ultime novità di Palazzo federale.

Costi talvolta troppo alti e talvolta da accettare

La compensazione integrale del rincaro per le rendite AVS e AI è naufragata. Fino allo scorso autunno, i segnali erano ancora buoni. Ma proprio i consiglieri agli Stati del partito del Centro si sono opposti all’intervento, che stava invece molto a cuore al loro presidente. Il consenso ha cominciato a sgretolarsi nel corso dei mesi invernali e l’intervento ha infine ceduto all’irresistibile argomento dei costi nella sessione primaverile. Ciò minaccia anche altri progetti di questa retrospettiva. L’idea del Parlamento di concedersi in cambio una compensazione del rincaro non è molto saggia, almeno in termini di comunicazione. Il Consiglio degli Stati non si è nemmeno espresso a favore della trasparenza dei costi nei rapporti sul postulato. Ha infatti seguito la raccomandazione della sua commissione, che ha sottolineato il pericolo che «i parlamentari per la paura di essere etichettati “costosi”. Si scoraggerebbe così l’uso di un importante strumento parlamentare in ragione dei suoi costi. Ma la democrazia non è gratuita». Quest’ultima frase colpisce proprio nel segno.
 

21.403 Iv. pa. CSEC-N «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna»

Ci meravigliamo e ci rallegriamo dello stato delle consultazioni, da un finanziamento iniziale ripetutamente prorogato a un sostegno costante nella legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Il Consiglio nazionale si è dimostrato resistente a tutti i piani di taglio provenienti dai suoi stessi ranghi e non è rimasto nemmeno impressionato dal deciso rifiuto del Consiglio federale. Il sostegno offerto in anticipo dal presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori, secondo cui la custodia di bambini complementare alla famiglia può fornire un importante contributo alla conciliazione tra lavoro e famiglia e contrastare la carenza di personale qualificato, è stato certamente utile. Tuttavia, oltre ai contributi della Confederazione, che andranno direttamente alle famiglie, il progetto non dimentica di salvaguardare e migliorare le caratteristiche qualitative e operative dell’offerta. Il progetto può essere un buon passo avanti verso una custodia di bambini esterna a prezzi accessibili per necessità del mercato del lavoro, se sopravvive ai prossimi dibattiti. Godiamoci il momento, perché l’irresistibile argomento dei costi si sta già facendo strada e probabilmente si sposterà sempre più al centro della discussione. Ora la questione passa al Consiglio degli Stati.


20.332 Iniziativa cantonale Friburgo «Modello friburghese di assistenza farmaceutica nelle case di cura»

Grazie a un accordo tra le assicurazioni malattia, i fornitori di prestazioni e il Cantone di Friburgo, dal 2002 le case di cura hanno potuto acquistare medicamenti in grandi confezioni. Le case di riposo e di cura non dovevano più acquistare e conteggiare i medicamenti individualmente per ogni residente, ma potevano farlo a una tariffa forfettaria e notevolmente più economica. Tuttavia, con l’entrata in vigore dell’ordinanza sulla compensazione dei rischi nell’assicurazione malattie, gli assicuratori non hanno più perseguito il modello forfettario. L’iniziativa mira a rendere nuovamente possibile il sistema forfettario a livello nazionale. Al momento è sulla buona strada, perché il Consiglio nazionale segue la sua commissione e approva l’intervento del Cantone di Friburgo. ARTISET accoglie favorevolmente questa decisione, poiché il modello friburghese si è dimostrato valido nella pratica e ha permesso di risparmiare sui costi. La questione torna ora al Consiglio degli Stati, che ha respinto l’iniziativa cantonale in prima lettura.


20.3050 Mo. Aebischer «Equivalenza dei titoli della formazione professionale superiore»

Il Consiglio degli Stati ha discusso una mozione che intende sancire per legge i titoli della formazione professionale superiore con una denominazione «moderna» (professional bachelor, professional master). Si intende così stabilire un’equivalenza per quanto riguarda i titoli e i livelli con altre denominazioni in uso in Svizzera e all’estero. L’obiettivo fondamentale di aumentare il livello di attrattività della formazione professionale superiore è lodevole. Tuttavia, nella formazione professionale superiore, il valore dei singoli titoli (esame federale di professione, esame professionale superiore, scuola specializzata superiore) sul mercato del lavoro varia notevolmente a seconda del settore. Per il settore sanitario e sociale, un livellamento delle denominazioni dei titoli sarebbe problematico, poiché in singoli scenari di attuazione i diplomati a un esame federale di professione o presso una scuola specializzata superiore riceverebbero lo stesso titolo di «professional bachelor». L’introduzione dei nuovi titoli dovrebbe quindi essere stabilita solo dopo una procedura di prova per settore. La buona intenzione non dovrebbe creare un effetto boomerang e compromettere ulteriormente il livello di attrattività del settore sociosanitario, già gravemente colpito dalla carenza di personale qualificato. – Il Consiglio degli Stati si è opposto alla sua commissione, che si è espressa all’unanimità a favore dell’approvazione della mozione, e ha seguito il Consiglio federale, che ha respinto il progetto con riferimento ai lavori in corso presso la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI. Un disastro o una decisione saggia? La SEFRI è ora chiamata a presentare soluzioni praticabili.


20.340 Iniziativa cantonale Vaud «Agevolare la lotta contro le molestie sessuali in ambito lavorativo»

L’iniziativa chiedeva un adeguamento della legge federale sulla parità dei sessi, secondo il quale le molestie sessuali dovrebbero essere incluse nell’elenco delle discriminazioni. Questo perché l’alleviamento dell’onere della prova si applica oggi alla discriminazione, ma non esplicitamente alle molestie sessuali. ARTISET ha accolto favorevolmente l’iniziativa: per la federazione è importante che la tutela dell’integrità psichica e fisica dei collaboratori sia realmente efficace. Nel caso dell’alleviamento dell’onere della prova, la persona denunciante avrebbe dovuto rendere verosimile che avesse avuto luogo una discriminazione. Tuttavia, il Consiglio nazionale ha ritenuto che le misure di prevenzione contro le molestie sessuali obbligatorie per i datori di lavoro fossero sufficienti. Con la decisione del Consiglio nazionale, l’intervento è liquidato.


20.454 Iv. pa. Piller Carrard «Lotta contro la povertà dei bambini»

La povertà infantile ha effetti negativi sulla salute, la vita sociale e la formazione, che si ripercuotono non solo sui bambini, ma sull’intera società. Sono in gioco le pari opportunità dei bambini. Le prestazioni complementari per le famiglie, già una realtà in molti Cantoni, rappresentano un valido strumento per alleviare la povertà infantile. Inoltre, consentono di ridurre il ricorso all’aiuto sociale da parte delle economie domestiche con figli. ARTISET era favorevole all’iniziativa. Tuttavia, la decisione negativa del Consiglio nazionale comporta la fine dell’intervento.


21.3294 Mo. Stöckli «Elaborare e gestire piani di trattamento farmacologico per migliorare la qualità e la sicurezza della terapia dei pazienti con polimorbilità»

Un’ampia percentuale di residenti in case di riposo e di cura assume quotidianamente diversi medicamenti, ognuno dei quali aumenta il rischio di interazione farmacologica. La polimedicazione accresce il pericolo di interazioni potenzialmente gravi soprattutto nelle persone con multimorbilità. È quindi sorprendente che finora non esista l’obbligo di elaborare piani di trattamento farmacologico, che rappresenterebbero una misura semplice per contrastare eventi farmacologici indesiderati. Con l’approvazione della mozione nel Consiglio degli Stati, è stato compiuto un passo importante verso l’utilizzo coerente di piani di trattamento farmacologico. Vediamo se anche il Consiglio nazionale è pronto per questo passo.


20.3690 Mo. Feri «Assoluta necessità di adeguare la fattispecie penale delle molestie sessuali di minori»

Le disposizioni penali esistenti non sono sempre idonee per il perseguimento delle molestie sessuali sui minori. Nonostante gli sforzi del legislatore, è necessario ribadire l’importanza di questo tema molto delicato: le molestie sessuali nei confronti dei bambini non devono essere considerate come un’innocua bagatella. Tuttavia, il Consiglio degli Stati non ne è stato entusiasta. Con il suo voto negativo, il Consiglio federale aveva sottolineato che le questioni espresse nella mozione erano già state prese sufficientemente in considerazione dal Parlamento. Occorreva quindi evitare un’attuazione parallela da parte del Consiglio federale. Il Consiglio degli Stati ha condiviso questa posizione. L’intervento, che aveva riscosso il consenso di una stretta maggioranza in Consiglio nazionale, è pertanto liquidato.

Alcuni interventi che attendono ancora di essere trattati

22.4407 Po. Roduit «Un quadro d’azione moderno per la custodia di bambini complementare alla famiglia»

L’ordinanza sull’accoglimento di minori a scopo di affiliazione (OAMin) non è più al passo con i tempi. La sua applicabilità deve essere rivista alla luce delle attuali esigenze di benessere dei bambini e dei giovani. Alla luce degli sviluppi sociali degli ultimi 20 anni, le carenze di questo quadro giuridico diventano sempre più evidenti. L’OAMin, infatti, è ancora orientata a una logica dell’offerta e non rende giustizia al suo compito effettivo di tenere in debita considerazione la prospettiva dei bambini e dei giovani in questione. YOUVITA accoglie espressamente questo postulato: la protezione e il sostegno dei minori in affidamento richiedono un quadro d’azione moderno in materia di assistenza e di accompagnamento. Il Consiglio federale raccomanda di approvare l’intervento. Il Consiglio nazionale si occuperà del postulato in una delle prossime sessioni.


22.4385 Mo. Fehlmann-Rielle «Disabilità mentale. Nessuna sterilizzazione senza il consenso della persona interessata»

La sterilizzazione rappresenta una grave lesione della personalità di un individuo. Pertanto, può essere effettuata solo con il consenso esplicito della persona interessata. Secondo la legge federale sulle sterilizzazioni, ciò vale in ogni caso per le persone capaci di discernimento e, in linea di principio, anche nel caso di persone sotto curatela generale. Tuttavia, l’espressione della volontà di una persona considerata «permanentemente incapace di discernimento» ha un peso limitato. La sterilizzazione stabilita da terzi è consentita a determinate condizioni. La sterilizzazione di persone con disabilità senza il loro consenso viola il diritto all’integrità fisica e psichica sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD). Nel suo rapporto di verifica dello scorso anno relativo al rapporto nazionale della Svizzera sulla CRPD, il Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità ha descritto questa circostanza come una violazione della CRPD stessa. Il Consiglio federale respinge tuttavia la richiesta presentata nella mozione, sottolineando che la Commissione nazionale d’etica in materia di medicina umana (CNE) sta esaminando le questioni etiche e legali relative alla sterilizzazione di persone permanentemente incapaci di discernimento. – Il Consiglio nazionale sarà il primo a occuparsi della mozione.


22.4370 Ip. Stöckli «Richiamo per la cartella informatizzata del paziente»

Per dare il necessario impulso alla diffusione della cartella informatizzata del paziente (CIP), la Confederazione intende stabilire misure specifiche nel quadro di due revisioni legislative. In questa interpellanza, il consigliere agli Stati Stöckli fa riferimento a due misure specifiche che, se anticipate, potrebbero accelerare il processo: gli aiuti finanziari e l’obbligo per i fornitori di prestazioni ambulatoriali di utilizzare la CIP. Il Consiglio federale rimanda alla responsabilità dei Cantoni in materia di aiuti finanziari, e questa non è una novità. Spetta ai Cantoni fornire le basi legali e le risorse proprie necessarie per ricevere tempestivamente gli aiuti finanziari dalla Confederazione. Il Consiglio federale non intende anticipare l’obbligo dei fornitori di prestazioni ambulatoriali di lavorare con la CIP nel quadro di una revisione parziale della LAMal. Ritiene invece più opportuno esaminare e affrontare questo aspetto nella revisione della legge federale sulla cartella informatizzata del paziente (LCIP). In questo modo, le varie misure potrebbero essere meglio coordinate. Secondo l’UFSP, tuttavia, la revisione della LCIP dovrebbe entrare in vigore non prima del 2027. Forse ciò non corrisponde esattamente all’idea che l’interpellante ha del termine «richiamo».


22.1071 Interrogazione Prezioso Batou «Long Covid. Dopo gli applausi, i licenziamenti?»

Il Consiglio federale non è in grado di rispondere alla domanda su quante persone attive nel settore dell’assistenza sanitaria siano affette da long COVID. Questo perché non è prevista una rilevazione sistematica dei casi di condizione post-COVID-19. Tuttavia, l’assicurazione contro gli infortuni registra le malattie infettive imputabili a «lavori in ospedale, laboratori, istituti sperimentali e simili» come malattie provocate da determinati lavori. Se l’infezione è stata provocata prevalentemente dall’esercizio dell’attività professionale, si parla di malattia professionale. Gli assicuratori contro gli infortuni hanno segnalato circa 13’000 casi dovuti alla COVID-19 nel 2020. All’interrogazione della consigliera nazionale Prezioso Bartoud, il Consiglio federale risponde che al momento non è possibile esprimersi in merito alle conseguenze a lungo termine della COVID-19, poiché non vi sono ancora dati sulle prestazioni assicurative riguardanti un periodo sufficientemente lungo. Tra il 2021 e il 2022 hanno presentato una richiesta all’AI circa 1800 persone affette da una condizione post-COVID-19. Non è stato accertato quante di esse riguardassero esplicitamente i professionisti della salute.


22.4314 Ip. Müller Damian «Garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità in Svizzera»

Molti problemi del settore sanitario sono noti al grande pubblico attraverso i rapporti dei media (ad esempio, carenza di personale qualificato, ritardi nella fornitura di medicamenti, esitazioni in materia di digitalizzazione ecc.). Gli operatori sanitari lamentano anche il costante aumento degli oneri amministrativi. Nel suo intervento, il consigliere agli Stati Müller affronta direttamente queste circostanze che hanno un impatto sulla sicurezza dell’assistenza sanitaria: «Il Consiglio federale ha davvero intenzione di promuovere la qualità dell’intera assistenza sanitaria in Svizzera o persegue una strategia puramente mirata a ridurre i costi?» – Il Consiglio federale spiega la situazione in modo relativamente semplice: la sua strategia di politica sanitaria (Sanità2030) tiene conto dei bisogni della popolazione e delle sue aspettative per quanto concerne una vita sana e l’accesso a una buona assistenza sanitaria. In questo senso è già disponibile una strategia globale. Occorre sia migliorare la qualità sia contenere l’aumento dei costi evitando prestazioni eccedentarie, insufficienti o inadeguate. Punto e basta.